venerdì 5 dicembre 2008

SI PUO' FARE

La campagna elettorale volge al termine, tra 10 gg. si andrà al voto. In tutta onestà mi è apparsa una competizione assolutamente anomala fin da principio, con il PD, principale attore del centro sinistra, confuso, frastornato, dimesso, stizzito, risentito e, per alcuni aspetti, disimpegnato.
Le ragioni ed i motivi di ciò sono noti e su di essi non intendo, ora, tornare o soffermarmi. Mi limito a rilevare scarso entusiasmo, scarso impegno e scarsa partecipazione nella dirigenza del partito e, di riflesso, nella base, e mi domando a chi giovi tutto questo.
Non contesto le ragioni delle critiche politiche, così come comprendo la posizione dei disobbedienti, ma ritengo che ogni aderente ad un movimento, seppur in posizione contingente di minoranza o dissenso dalle strategie elettorali adottate, non debba unicamente arroccarsi sui propri convincimenti critici, che rischiano in tal modo di rimanere sterili, ma abbia il dovere di spendersi integralmente in una competizione elettorale che vede coinvolto anche il suo partito, salvo, poi, far valere in separata sede -politica- le proprie ragioni.
Gli ultimi sondaggi, peraltro antecedenti all'infortunio della bancarella, davano Chiodi in vantaggio di 5/7 punti, pari - tradotto in numeri- a circa 40/50.000 voti.
SI PUO' FARE, se ognuno di noi è pronto e disposto a recuperare una ulteriore decina di voti tra i numerosi disinteressati, incerti ed astensionisti che conosce.
Auspico che, accantonate reticenze, risentimenti e diffidenze, anche il PD possa aderire a questo invito, per poi tornare al dibattito politico nei tempi opportuni e sulle ali dell'entusiasmo per una vittoria inizialmente insperata.

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